giovedì 28 marzo 2024

Storie di Donne: le parole, le emozioni, gli incontri di chi ha vissuto in prima persona l'alluvione del maggio 2023

Una ricerca biografica avviata quando ancora la ferita dell'alluvione non è rimarginata. Descrivere i luoghi, il paesaggio, le relazioni, le emozioni e le trasformazioni avvenute dal mese di maggio 2023 ad oggi richiedeva il coraggio e la volontà di comunicare cosa resta dentro ciascuna persona di quell'imprevedibile evento catastrofico che ha segnato indelebilmente la Città. Ripercorrere i momenti dell'incredulità iniziale, della scelta delle cose da salvare, della paura, dell'isolamento e dell'impossibilità di mettersi in contatto  con altre persone mentre la pioggia sembra non finire. Il silenzio, il buio, lo stravolgimento della quotidianità fino alla ripresa, alla manifestazione concreta della parola "solidarietà". Ritrovare l'umanità e la vicinanza di tante persone fino a qualche giorno prima del tutto sconosciute. Ritrovarsi e condividere il sentimento di appartenenza a una terra, la Romagna, che non si piega e non molla mai anche quando tutto sembra perduto. Le donne e la loro capacità di narrare i molteplici stati d'animo che si accavallano l'uno sull'altro hanno trovato voce negli interpreti straordinari di "Compagniabella" in un reading teatrale di grande attualità. Chi c'era sa bene di cosa stiamo parlando. Chi non c'era potrà leggere il testo che il sottoscritto, coordinatore del progetto nominato dall'Amministrazione Comunale di concerto con l'Assessorato e la Commissione delle Pari Opportunità, curerà per valorizzare e non disperdere questo importante contributo che dieci scrittrici hanno tessuto per la comunità. Un testo che conterrà, oltre ai racconti, un QR code per rivivere la registrazione del reading teatrale. 
Ermes Fuzzi 


 

domenica 11 febbraio 2024

IN PUNTA DI PENNA PER RESTITUIRE PAROLE

 


E' stato già scritto tutto su Lampedusa? C'è ancora qualcosa che possa farci stupire? 
Il volume è il frutto di due viaggi sull'isola tra il 2015 e il 2017 alla ricerca delle verità isolane, narrate da chi vive a Lampedusa.
Dalle pagine emergono le voci di persone che hanno concretamente sperimentato strategie di accoglienza senza perdere di vista i valori come l'attenzione e la cura in un territorio di appena venti chilometri quadrati che si è trasformato in un laboratorio di cittadinanza attiva. Le esperte autrici di questo volume hanno realizzato un'indagine a Lampedusa attraverso gli incontri diretti con alcuni abitanti dell'isola. Ci consentono di conoscere la viva voce dei lampedusani, le loro esperienze, i loro vissuti e i pensieri che non sempre hanno avuto l'adeguata attenzione dalle cronache. Persone che hanno accolto e gestito situazioni di emergenza e disagio sociali senza mai fare tanto rumore, ma seguendo una regola morale che è parte integrante della storia di Lampedusa: l'accoglienza sempre e comunque.

martedì 26 dicembre 2023

LA VITA DELLE COSE

 Loretta Buda

partire dalle cose, le quali nella loro compostezza, nel loro silenzio docile, ci hanno dimostrato che le dimore autobiografiche vanno, innanzitutto arredate con le loro presenze.

Comporre una vita” F. Bateson

Durante il primo incontro con Astrid ed Ermes siamo capitombolati nell’infanzia, in quello successivo, il ritorno all’adolescenza è risultato meno dirompente, questo grazie alle particolarità anagrafiche che caratterizzano i partecipanti al gruppo. Per alcuni l’adolescenza è un’età che si colloca in un trapassato prossimo, per Camilla, ad esempio, appartiene all’altro ieri; io, la più anziana del gruppo, invece mi sono accomodata nel tempo imperfetto: un tempo narrativo per antonomasia. 

Per l’occasione, come richiesto dai conduttori, abbiamo portato un oggetto collegato alla nostra adolescenza. Oggetti che erano stati relegati in cassetti o appoggiati sulle mensole più alte delle nostre scaffalature; cose che, a nostra insaputa, assistevano rispettose, al trascorrere del tempo e alle trasformazioni che lo stesso ci imponeva.

Le cose entrando in dialogo, hanno acceso, nel gruppo, un cicaleccio vivace e divertente. Ognuno di noi, descrivendo la sua “cosa”, passava anche il filo della narrazione. Un filo che si spezzava e si ricongiungeva; quando la gugliata veniva riallacciata si arricchiva di aneddoti e/o spezzoni di vita. Forse, fra battimani e sguardi sorpresi, il discorso non risultava sempre “filato”, ma le nostre storie, immerse in un coro di risate, prendevano vivacemente forma.

Sebbene lo sapessimo, abbiamo avuto conferma che gli oggetti parlano di noi, hanno una storia che può essere raccolta e raccontata, una storia che si lega alla nostra, e che documenta il nostro essere stati al mondo e nel mondo. Ora che le abbiamo interpellate per la prima volta, dovremmo imparare ad ascoltare la loro voce, valorizzarle e rispettarle in quanto rappresentano frammenti di vita che, compostamente, arredano le nostre dimore autobiografiche. Concludo con una precisazione che raccolgo da Remo Bodei, il quale nel libro “La vita delle cose”1 distingue tra cose e oggetti. “Le cose sono ciò verso cui si opera un investimento affettivo, gli oggetti/merci rappresentano ciò che si contrappone ai soggetti.”

Le “cose” di Bodei hanno una valenza affettiva, mentre gli oggetti rimangono semplici valori d’uso e di scambio. Io appartengo a quella generazione che durante l’infanzia non conosceva la parola consumismo; gli oggetti diventavano subito “cose”, conservate con cura e l’usura o la rottura delle stesse veniva sempre riparata. Oggi si parla di “Kintsugi” cioè la capacità di riparare gli oggetti con l’oro, un tempo l’accomodare, il rimediare, l’aggiustare, era prerogativa di tutti: maschi e femmine. Le femmine intervenivano sui manufatti (cucito e tricottaggio), i maschi sugli attrezzi/ utensili. I vecchi di una volta l’oro lo avevano in bocca e nelle mani; preziosa era la determinazione a trovare soluzioni e a impratichirsi per riparare “ogni cosa”. Preziosi erano anche i loro silenzi, considerati una rassicurante e rispettosa vigilanza sulla pericolosità di uno sproloquiare superficiale e inconsistente. Non trovando una conclusione adeguata chiudo con la poesia di J. L. Borges: Le cose.


Le cose

Le monete, il bastone, il portachiavi,
la pronta serratura, i tardi appunti
che non potranno leggere i miei scarsi
giorni, le carte da giuoco e gli scacchi,
un libro e tra le pagine appassita
la viola, monumento d’una sera
di certo inobliabile e obliata,
il rosso specchio a occidente in cui arde
illusoria un’aurora. Quante cose,
atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
ci servono come taciti schiavi,
senza sguardo, stranamente segrete!
Dureranno più in là del nostro oblio;
non sapran mai che ce ne siamo andati
.


1 Remo Bodei, La vita delle cose, LATERZA

lunedì 25 dicembre 2023

GATTEO, MEMORIE DI UNA COMUNITA'

 Loretta Buda



Gatteo, memorie di una comunità è un progetto che nasce dalla volontà di recuperare, continuare e approfondire l’esperienza di IL PAESE RITROVATO; un intervento culturale che negli anni 2004 - 2005 ha favorito esperienze costruttive, coinvolgendo l’intero territorio di comunale in una ricerca sulla storia del paese a partire dalle memorie individuali. Al riguardo abbiamo inaugurato un nuovo percorso che si affiancherà al tracciato preesistente. Una nuova percorrenza che non si limiterà alla ricerca di fonti orali e scritte ma che sarà arricchita da fotografie e filmati d’epoca; immagini che avvaloreranno la storia delle nostre radici ridefinendo il centro di gravità del nostro vivere il paese e il mondo.

Ci muoveremo, in questo nuovo scenario, supportati dalle associazioni, PAROLEFATTEAMANO e SGUARDI IN CAMERA. La prima promuove e sostiene la cultura autobiografica e biografica, con particolare attenzione alla scrittura, la seconda, raccoglie e cura “memorie fotografiche”. Ogni fotografia infatti “ci dice” la vita che si dispiega intorno a noi, ma nel suo narrare racconta anche di ognuno di noi. Insieme ai biografi volontari cercheremo di ritrovare e ricucire le tracce di chi ha operato e vissuto in altri tempi, intrecciando segni e ricordi territoriali con racconti, testimonianze e fotografie. Narrazioni di vita che, il paese, nella sua apparente smemoratezza custodisce nel silenzio dei luoghi e nella riservatezza degli abitanti anziani. Nella piena consapevolezza che ci muoveremo in un ambito di “cura” prima di intraprendere l’avventura formativa in compagnia dei testimoni ci siamo affidati a Ermes Fuzzi e Astrid Valeck formatori della suddetta associazione PAROLEFATTEAMANO. Grazie a loro, a Silvia Savorelli e Giuseppe Pazzaglia, abbiamo riaperto quella “stanza” che vent’anni fa, accolse i testimoni, i biografi, le famiglie, gli alunni, e le alunne; stanza, intesa come spazio fisico e mentale, che nel tempo ha mantenuto una denominazione precisa: “IL PAESE RITROVATO”.




lunedì 13 novembre 2023

ANDATA E RITORNO: Meldola-Gatteo

 di Loretta Buda

12 Novembre 2023

Nella quieta domestica di questa domenica novembrina, riprendo in mano il libro di Astrid Valeck. Una pubblicazione che, di luogo in luogo, si è inserita anche nella gradevole e accogliente cornice della biblioteca Ceccarelli di Gatteo.
Mercoledì sera entrando nella saletta vedo, tra i partecipanti abituali, una figura a me nota, ma sconosciuta agli altri; la signora è seduta in disparte segue con attenzione le parole di Astrid, ascolta la lettura della sua testimonianza senza battere ciglio e con espressione risoluta. Eva Marie Søndenaa è la protagonista della storia con la quale Astrid esordisce nella serata; un racconto che apre la serie di storie di vita che l’autrice presenta: narrazioni che hanno trovato compiutezza e senso nel libro: “Memorie di vita e di migrazione femminile”.
Ho sempre pensato, (non sono l’unica a farlo, al riguardo esiste una copiosa letteratura) che le storie creano legami, addomesticano rendendo il biografo e il testimone persone uniche.
Mi concedo una digressione con Saint-Exupèry ... unica... era anche la rosa del “piccolo principe” . Solo dopo aver incontrato la volpe il piccolo principe comprende perché la rosa per lui sia unica: «... lei che ho ascoltato lamentarsi, vantarsi, o persino ogni tanto stare zitta. Il piccolo principe le offre il tempo dell’ “ascolto e della cura”.
Anche fra il biografo e il testimone c’è il dono di un tempo dedicato alla parola e all’ascolto.
Sono parole di “carne e di sangue” perché attraverso la risolutezza delle persone di esporsi, di ricordare una sofferenza patita, di descrivere una gioia esultata o semplicemente di rammentare scampoli di una quotidianità, le parole attribuiscono valore alla storia e alla vita di chi ricorda.
Ogni vita merita un romanzo, scrive Erving Polster, infatti ogni esistenza, nel dispiegarsi dei ricordi, ritrova giustificazione al suo bisogno di stare “al mondo” con semplicità e unicità.
Stralcio una frase nella testimonianza di Eva che conferma quanto ho tentato di spiegare in queste poche righe.
Dicono che ho un carattere difficile. Che è complicato parlare con me.
È che mi piace pensare con la mia testa. Non voglio imposizioni sterili.
Ho una mia originalità e tante passioni. Sono sempre impegnata.
La maggior parte della mia vita l’ho passata qui a Meldola. Nel tempo sono riuscita a conciliare gli opposti e a sentirmi a casa. Qui ho i miei figli e le loro famiglie, il mio cane e i miei gatti, i miei fiori, i miei uccelli, i miei amici che vengono da lontano e da vicino, i miei francobolli.
La mia vita è mia. È piena e mi piace viverla.”

L’espressione: “ho una mia originalità”, conferma, a chiare lettere, quello che ogni testimone percepisce quando riascolta o rilegge la propria storia; ognuno poi troverà la forma espressiva che gli sarà più congeniale.
C’è anche chi, come Maria ad Fiòur, una testimone, de “Il paese ritrovato”, che semplicemente disse: “Sono stata bene, mi è piaciuto ricordare.”
In un tempo in cui i legami forti sono inattuali sapere che Eva, la romagnola imperfetta, “scende” da Meldola e approda a Gatteo per rimanere vicina a Ermes e Astrid mi “fa dire” che solo il tempo donato riesce a creare amicizia e comunità.





lunedì 6 novembre 2023

Gatteo, memorie di una comunità

 Vent’anni fa, settembre 2003, Ermes e Astrid erano ospiti a Gatteo e spettatori agli eventi di restituzione de “Il paese ritrovato”; domenica scorsa, vent’anni dopo, erano presenti come formatori di un nuovo progetto.

Il tempo passa, il mondo gira” declamava Sergio Diotti, io sono felice di verificare che nonostante il tempo trascorra irrimediabilmente e il mondo giri instancabilmente, noi siamo ancora insieme in una collaborazione vivificante e appassionante.

GATTEO, MEMORIE DI UNA COMUNITÀ- è un progetto che nasce dalla volontà di continuare e approfondire l’esperienza de “ IL PAESE RITROVATO”; un evento culturale che, dal 2003 al 2006 ha conseguito significativi risultati coinvolgendo le scuole e l’intero territorio di Gatteo in una ricerca sulla storia del paese a partire dalle memorie individuali di testimoni diretti. Anche in questa edizione l’obiettivo prioritario della progettazione è quello di riqualificare e valorizzare il territorio, l’ambiente, la storia, la tradizione locale come una possibilità di rafforzare una consapevolezza identitaria; identità da condividere con le altre e tra le altre presenti nella realtà sociale. Se l’esperienza precedente è confluita in una narrazione corale in questa edizione il progetto prevede di arricchire la ricerca con la raccolta di fotografie e filmati di famiglia; le fonti visive, accanto alle narrazioni, accresceranno visibilità e vitalità alle identità narrative territoriali e contribuiranno a rafforzare un’idea di appartenenza personalizzata e comunitaria.

Il progetto, promosso dall’assessorato alla cultura di Gatteo, è curato dall’Associazione Sguardi in camera e si avvale, appunto del supporto e della consulenza scientifica, dell’associazione “PAROLEFATTEAMANO". Insieme cercheremo di rispondere alla domanda: “nell’epoca dei “non-luoghi tornerà il paese a “farsi luogo”? Riuscirci sarà la nostra sfida.

Loretta Buda









giovedì 2 novembre 2023

Gatteo incontra Astrid Valeck e la nostra ricerca "Memorie di vita e di migrazione al femminile"

Di luogo in luogo, di cornice in cornice, il libro: “MEMORIE DI VITA E DI MIGRAZIONE FEMMINILE” prosegue la sua itineranza. La prossima presentazione si svolgerà a Gatteo, presso la biblioteca comunale "G. Ceccarelli" mercoledì 8\11\2023  alle ore 21.00

Il volume è frutto delle ricerche biografiche condotte da Astrid Valeck per l'APS parolefattemano. L'associazione, già molto conosciuta localmente, è punto di riferimento per la promozione della cultura autobiografica e delle biografie territoriali.

"Memorie di vita e di migrazione al femminile" è un libro dedicato alle donne, alla città di Meldola e alla migrazione al femminile. Una delle cifre di questo testo è nella pluralità che narra, capace di fare dismettere etichette e stereotipi spesso attribuiti alle donne migranti, effetto ottenuto anche mediante la scelta originale di tenere insieme storie di emigrazione e di immigrazione da e verso l’Italia. Le storie che compongono il libro mostrano infatti delle donne che, pur dovendo affrontare difficoltà e fragilità prima e dopo la migrazione, non vestono mai i panni della vittima. Al contrario mostrano una forte resistenza e una notevole capacita di reinventarsi. Il libro narra di vicende comuni composte di coraggio, viaggi, incontri, scoperte che offrono sorprendenti visuali sulla grande Storia. Un’operazione di reciprocità pedagogica che dona un valore aggiunto all’idea di femminilità.